Decima giornata: nebbia, intimismi, fumogeni penniende.
Lasagne f.c. – Faro c.s.d. 2 – 2
E’ difficile scrivere qualcosa di una partita giocata nella nebbia. Si finisce per essere intimisti, un po’ malinconici, come un hiptser ubriaco che ha sbagliato il colore dei calzini. Tutto un tratto la vita, lo scorrere delle settimane, il lento cangiar delle stagioni sembra inutile; mai mettere calzini a righe grigi e viola sopra dei mocassini marroni, ti rovini la giornata. (altro…)
Ottava giornata: la metafisica delle lattine, le illuminazioni
Ozzano Tolara – Lasagne f.c. 1 – 1
Ci sono i posti dell’anima e i posti del cazzo. Quando le due definizioni finiscono per corrispondere probabilmente hai preso dell’Lsd o ti stai facendo le domande sbagliate.
Settima giornata: il calcio e il porno, gli autogoals, i rigori, la bionda che mi ama
Dep. Monteveglio – Lasagne f.c. 3 – 2
Il calcio è come un set porno a Budapest: c’è bisogno di grandi dosi di culo e gente che sappia buttarla dentro. Poi però, nel giuoco del pallone, non c’è bisogno di lingerie in pizzo e di viagra, ma questo è un altro discorso. Lo spettacolo che ne risulta è altresì diverso, ma non perdiamoci nei dettagli. (altro…)
Sesta giornata: l’affaire divise, la pioggia, il fango, Povia
Lasagne f.c. – Gandola 1 – 3
Attenzione: non è che siccome non ci sono più le mezze stagioni, se da una settimana all’altra si passa dalle maniche corte al piumino, dal sole alla pioggia, sia autorizzata l’esistenza delle mezze seghe. Bisogna stare attenti e mantenere una certa razionalità. Altrimenti si finisce per vedere folletti vestiti di viola sulla collinetta dell’Aretusi che cantano Povia mentre nel campo 22 uomini si rotolano nel fango scambiandosi calcioni. Altra cosa; quando piove, piove per tutti, anche per quelli che scambiano la merda col cacao. Che poi, pensandoci bene, un escremento appena sfornato lo puoi scambiare per semplice fango. La sorpresa arriva dopo, quando si secca. A quel punto il capisci che il colore è un banale dettaglio.
Quinta giornata: i fumogeni, le distrazioni, la tipa in gonnella
Old Fans 74 – Lasagne f.c. 1 – 3
“Le faccio leggere leggere sennò qua m’addormento”
“Eh, bravo. Non esagerà”
“Freghete, tranguill”
Apposto.
Nonostante sia già fine ottobre fa caldo, troppo caldo. Le ascelle pezzate sono all’ordine del giorno e non vi dico che esperienza olfattivamente impegnativa possa essere prendere il 20 all’ora di punta. Non è che se non ti lavi e mi lamento sono razzista, anche se tu fossi un tedesco ariano faresti schifo uguale. Questione di feeling.
Altro aspetto preoccupante: l’insana abitudine di fare la carbonara con la salsiccia secca di ggiù che ha mandato mammà col pacco. La salsiccia si asciuga, diventa dura, non va bene. La carbonara si fa con la pancetta o col guanciale. Se non si prende coscienza di tutto questo il mondo, quello dove Mosca faceva il pendolino, fra qualche anno sarà irriconoscibile. Inizieremo presto a mettere la salsa barbecue sugli spaghetti. SVEGLIAAAA! (altro…)
Quarta giornata: disfatta, zero dignità, vergogna, birre penniende
Lasagne F.c. – Funo Pol. 1 – 2
Una volta andai ad una festa con la maledetta intenzione di cercar figa. Arrivo lì bello come il sole e dopo 30 secondi avevo realizzato di essere nel posto sbagliato al momento sbagliato: solo braga e solo un paio di buzzicone ubriache che tentavano approcci didascalici con chiunque capitasse a tiro di panza. La domanda sorge spontanea: “che cazzo ci sono venuto a fare?”.
Puoi cercare il riscatto andandotene a ubriacarti con drink a caso, puoi dignitosamente trovare una via di fuga che ti porti via da quel degrado ma il destino ti tiene lì in quell’appartamento pieno di universitari sbronzi che parlano di calcio, esami, e figachevorrei. L’unica soluzione è rimanere e sbronzarti e alla fine, se gira veramente male, ti limoni una delle buzzicone. E invece no, neanche quello. E ci resti pure male. Il giorno dopo sensi di colpa e depressione. (altro…)
Seconda giornata: le birre, Banderas, il mulino che vorrei, il black out
Polleggivess A.s.d. – Lasagne f.c. 0-1 (sospesa)
Seconda stagionale per la compagine Lasagnara nella ridente località di Pian di Macina, nota per il Mulino che vorrei e l’odore di carne arrostita. La squadra si presenta agli ordini di un sempre più compassato mr Montelli con in mente il venerdì e un solco nelle mutande.
Numerose le defezioni. Imperfetti i congiuntivi. Mariani gli epiteti. Imbuti.
Il campo si presenta stretto e lungo, come il membro eretto di un cane poco allenato. Fondo in buone condizioni. Illuminazione perfetta. Bella la vista della stazione dagli spalti che ospitano tra l’altro un comodo bar gestito da Banderas, un po’ invecchiato e imbruttito dall’esistenza. (altro…)
Prima giornata, esordio nella stagione del decennale
Lasagne f.c. – Bentivoglio a.s.d. 2 – 4
10 anni fa le Lasagne esordivano con ambizioni di lercio nel peggior campionato di calcio del bacino Mediterraneo. Era una squadra acerba, sbarbata e piena di sbandati guidata da un allenatore panzuto e con folta chioma rossiccia.
Ora la maturazione è compiuta; la squadra si è riempita di ambizioni di lercio con panze imbolsite, di sbandati e ha di nuovo il mr dell’esordio che ha perso chili e grinta in modo quasi proporzionale ai capelli.
Parola d’ordine per la stagione: decennale, pensando a venerdì, brutte merde.
Il primo match mette di fronte agli uomini di Montelli dei tipi vestiti di nero. Dirige l’incontro uno snellissimo Kogiak.
Pubblico folto e tifoseria lasagnara pronta a caricare col tradizionale schifo i propri colori. Spettacolo sugli spalti quando uno s’è scaccolato e ha appiccicato i frutti del proprio corpo agli scaloni della gradinata. Non lì avrete mai come volete voi, che birbe.
Per la cronaca è finita 4-2 per quelli in nero. (altro…)